Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, 16 giugno 2018 Quarant'anni sono un sacco di tempo, eppure le ragioni che hanno portato allora alla formazione di Nuova Sinistra- Neue Linke sono ancora decisamente molto valide ed attuali. La mia generazione, che all'epoca guardò con attenzione a questa esperienza, usciva dalle esperienze del 68, dal movimento degli studenti, dall'impegno nei gruppi extraparlamentari, dalle lotte operaie del 1969, con la nascita dello Statuto dei Lavoratori e dei Consigli di fabbrica. Era iniziata la bella stagione dei Comitati di quartiere che a Trento misero insieme generazioni, partiti, singoli cittadini, gruppi nel recupero di una territorialità condivisa, che fu l'inizio di quella che successivamente si sarebbe chiama democrazia partecipata. Appartenenza, identità, decisionalità riferita al proprio luogo di vita e spirito comunitario. Occuparsi del piccolo e del vicino dopo aver guardato in faccia il mondo in quel grande interfaccia che fu il movimento del '68. Sancì l'inizio dell'attenzione singola e collettiva ai beni comuni. Alla cosa pubblica e alle cose pubbliche come patrimonio e ricchezza per tutti. Nuova Sinistra volle anche significare nelle intenzioni una critica netta alle infinite divisioni e i rivoli in cui si era andato disperdendo il patrimonio della sinistra. Non dimenticando le lotte femministe e per i diritti, tra tutti i referendum per il divorzio e l'interruzione di gravidanza, la rivolta delle donne contro la società patriarcale e repressiva, contro la minor retribuzione a parità di lavoro. Tema e temi purtroppo ancora presenti nella discriminazione e nelle politiche sessiste che ancora attraversano il nostro paese. Da poco tempo, nel 1981, vi era stata l'abolizione dell'articolo del Codice Penale che riguardava tutte le attenuanti sul cosiddetto delitto d'onore, il matrimonio riparatore previsto in caso di stupro. Le donne lottarono con forza e determinazione per la libertà di pensiero, che non riguardava solo loro, per uno stile di vita personale e politico dignitoso, egualitario e partecipe, dentro le famiglie, nei partiti, nel mondo del lavoro, nella relazione con l'universo maschile. Lottarono per il diritto alla salute propria e altrui. Questi valori, indicazioni, obiettivi raggiunti in parte e mai abbastanza ribaditi e difesi, furono certo dentro i pensieri e le intenzioni di coloro che con grande visione, con lungimiranza e generosità, tra tutti Marco Pannella ad Alexander Langer, regalarono al Trentino e anche all'Alto Adige Sud Tirol, rendendo chiara, desiderabile, interessante l'esperienza di Nuova Sinistra-Neue-Linke. Nuova Sinistra dunque ricompone, stana, invita ad uscire nuovamente dalle case, a trovare priorità e ad individuare urgenze, a non limitare la propria esistenza solo allo studio, alla famiglia, alla professione, ai bisogni individuali in cui tanti si erano rifugiati in quello che venne allora chiamato reflusso. Scosse dalla stanchezza politica e personale che aveva contagiato molti e molte. Fu un richiamo forte e convincente alle responsabilità politiche e alla cittadinanza attiva. A tornare punto di riferimento. Si richiamo' alla realizzazione di una democrazia più compiuta, diretta e anti autoritaria. Ad azioni condivise che mettessero al centro i bisogni e le necessità emergenti, La messa in discussione della sinistra tradizionale rilevo' la necessità di cambiamenti radicali in nome di un nuovo sviluppo e di una modernità più giusta e più equa, che valorizzasse la partecipazione consapevole alle scelte decisionali. Nuova Sinistra certo aveva ancora ben presente l'ambito dei diritti faticosamente acquisiti, la messa in discussione di ogni istituzione che si fondi sul principio di autorità. Così la famiglia e la scuola. I decreti delegati avevano preso l'avvio nella scuola dove, secondo i dettami di Don Milani, non si divideva più in parti uguali fra diseguali. I genitori e gli alunni diventarono parte fondante di un mondo sino a quel momento precluso e nel quale non avevano voce in capitolo. La pari dignità tra tutte le componenti scolastiche venne finalmente sancita. Nasce la grande esperienza, e si consolida, della scuola a tempo pieno. Nelle classi sono entrati i bambini con disabilità, sono state abolite le classi speciali e le famiglie vengono sostenute nel loro difficile cammino verso la piena integrazione dei loro figli. Gli insegnanti diventano alleati e non più controparte come spesso avveniva. Non solo assistenzialismo dunque ma educazione e istruzione. Inclusione e opportunità. Vivere è soprattutto condividere e questo resta scolpito dentro la ricerca di una Sinistra nuova e non divisa o divisiva, ma accogliente e protagonista dei processi di cambiamento. Mi sono chiesta in questi giorni di grandi sollecitazioni etiche e politiche quanto di quella storia relativamente recente è ancora attuale, quanto bisogno ci sarebbe oggi di esperienze e riflessioni plurali, unità valoriale, fattuale e politica in questi tempi difficili. Tempi di egoismi ritrovati, e fieramente affermati, di parole d'ordine razziste, offensive, così poco rispettose della nostra comune appartenenza al genere umano. Quanto bisogno ci sarebbe di fare massa critica, di essere credibili e convincenti nel proporre un modello di società che, me ne rendo conto, in questo momento fa a pugni col sentire diffuso. IL terzomondismo di quegli anni, l'internazionalismo, il mondialismo, la teologia della liberazione, l'anticapitalismo, l'anticolonialismo ora si scontrerebbero con la devastazione prodotta dalle infinite guerre, dalle lotte per la supremazia economica, da quelle per le risorse, dall'acqua al petrolio, dai cambiamenti climatici che oltre a produrre situazioni che mettono in serio rischio il futuro dell'umanità, sono la causa di milioni di profughi a causa delle desertificazioni, della siccità, delle carestie, degli tsunami, della scomparsa di terre inghiottite dagli oceani, Mentre si vanno formando continenti di plastica. Allora certo non si sapeva che in Italia muoiono annualmente 90 mila persone per l'inquinamento dovuto alle polveri sottili, che le energie rinnovabili rappresentano la possibile risposta al bisogno di energia pulita, posto che i combustibili fossili oltre che sommamente inquinanti sono in via di estinzione. Nuova Sinistra ebbe certo il merito di iniziare a porre la questione ambientale prevedendo che l'accelerazione delle problematiche dovute a uno sviluppo troppo veloce, malsano, scriteriato e senza visione avrebbe posto gravissimi problemi a questa umanità. Allora nessuno avrebbe forse potuto prevedere che l' esodo di milioni di persone avrebbe messo in crisi la sacra identità europea, diviso l'opinione pubblica in buonisti e cattivisti. I porti italiani chiusi e la tradizionale legge del mare che non prevede respingimenti ma, sempre, il soccorso a chi versa in difficoltà, violata e azzerata. Navi vaganti con il loro carico di dolore come ai tempi degli appestati, crisi diplomatiche su chi chiude più confini e alza più muri e consuma più filo spinato. Migranti laceri nel fango della giungla di Calais in attesa di raggiungere l'Inghilterra, bambini senza scarpe nella neve alle frontiere ungheresi, orfani accolti dalle nonne delle isole greche. Donne che partoriscono nella neve e muoiono sui confini un tempo attraversati dai partigiani e dagli ebrei in fuga dal nazifascismo. Piccole, eroiche isole italiane che in questi anni hanno portato sulle loro spalle il peso del mondo. Nessuno di noi allora, nella giovinezza della speranza, avrebbe potuto prevedere dolori così grandi e lacerazioni tanto profonde. Qual è allora il messaggio che ci arriva da Nuova Sinistra, da quello che siamo stati, per il mondo di adesso, per i nostri figli e nipoti? Certo la necessità di rinnovare il patto culturale e di conoscenza tra i politici e i cittadini, innanzitutto. L'ignoranza, intesa proprio come non conoscenza dei problemi, è spesso alla base del razzismo e della xenofobia, dei nuovi fascismi. La conoscenza è l'unico strumento che ci avvicina concretamente alla vita degli altri. Ritrovare l'innocenza perduta, per una politica, e dei politici, che agiscano davvero per il bene comune e non per il proprio tornaconto. Lavorare per una scuola che compia a pieno il suo compito di fornire istruzione ed educazione, di dare conoscenze utili a formare spirito critico. Con l'innovazione e l'alta formazione al servizio della persona e della salute nostra e del pianeta. Coltivare la capacità di andare oltre le proprie convinzioni per assumere il punto di vista degli altri con umiltà e senza perdere l'orgoglio e la dignità di persona o di appartenenza politica. Pensare che nella gran parte dei casi sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono e cercare il punto più alto possibile nella condivisione di programmi e progetti comuni. Smascherare il revisionismo storico che altera i fatti e li falsifica, riconsegnandoci ai tempi bui, contro i rigurgiti fascisti e la loro nefasta politica così incoscientemente tollerata a volte. Battersi sempre per i diritti civili che stanno alla base di tutto. Ogni diritto conquistato per una categoria di persone o anche per una sola persona fa avanzare tutta la società. Diventare alleati, come è stato ribadito nel corso del Dolomiti Pride, di tutti coloro che si battono per la propria dignità, per il riconoscimento dei propri diritti. Che sono discriminati, esclusi, derisi, bullizzati. Prendersi cura del mondo, occuparsi del pianeta, avere a cuore il futuro delle nuove generazioni, mettere al rimo posto il tema dell'energia, della sostenibilità ambientale, della mobilità, del recupero e del riutilizzo. Della bio diversità. Allora certamente nessuno avrebbe potuto pensare che il Trentino sarebbe tornato ad essere terra di grandi carnivori, di orsi e lupi predatori, per i quali si trovano scorciatoie degne di altri tempi dopo averne sollecitato e reinventato l'esistenza. Capire che anche il suolo come l'aria e l'acqua è un bene finito che non va sprecato. Vivere e far rivivere la bellezza, il paesaggio, la natura. Conservare il patrimonio artistico e valorizzarlo. Ridare dignità al lavoro, per tutti ma soprattutto per le donne e per i giovani, discriminati, penalizzati offesi nelle loro competenze, capacità e percorso di studi. Credere che lo jus soli sia una necessità, un riconoscimento dovuto a queste generazioni di bambini e ragazzi nati e cresciuti in Italia. E molto altro naturalmente. Ma mi devo fermare a queste alcune sollecitazioni. Credo che se Nuova Sinistra rivivesse e potesse parlare attraverso le persone che l'hanno pensata e costruita, con intelligenza, lungimiranza e passione, ci direbbe soprattutto di avere a cuore la pace, di perseguirla tenacemente, di diventare costruttori di ponti, di abbattere muri e recinzioni, in primis quelle della mente, e di avere il paradigma della non violenza, della mediazione e della negoziazione come modello nella risoluzione dei conflitti. Tutti. Di stare dentro la vita coltivando la speranza, senza consegnarsi e consegnare il mondo a coloro che predicano divisione, sopraffazione, diseguaglianza in nome di una presunta superiorità, di casta, di razza, di religione, di sesso. L'ecologia della politica è sempre più necessaria. Contro il sovranismo, il qualunquismo e l'incompetenza portata a motivo di vanto. Noi dobbiamo essere dove una diseguaglianza si manifesta, una ingiustizia avvelena la vita dei più deboli. Dove c'è la sofferenza, il nuovi schiavismo, l'intolleranza, l'indifferenza. E come diceva il Che dobbiamo sentire sulla nostra guancia lo schiaffo dato ad un essere umano, da qualunque parte del mondo. Dobbiamo accendere emozioni e speranze che vincano la paura, e perciò bisogna essere dentro le storie delle persone; la politica deve tornare a parlare non solo sui social, non solo tra i professionisti, non solo nelle istituzioni. Gli hater che imperversano sul web sono il contrario di tutto quello che ci richiama alla nostro comune umanità. Al buon vivere, al rispetto reciproco, all'ascolto, all'assunzione di responsabilità. “E' meglio accendere una candela che maledire l'oscurità”. Dare luce, dunque, accendere la motivazione è anche un nostro compito di politici e di cittadini. E' ciò per cui ci siamo stati nel 1984 e ci siamo ora. Grazie. Lucia Coppola
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LUCIA COPPOLA 1978 – 2018: |
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